Posts tagged ‘Renzo Bonazzi’

2 aprile 2010

Qualche interrogativo sulla funzione e sulla gestione della Fondazione Manodori

il secondo post che Renzo Bonazzi ci aveva inviato, a proposito della Manodori, il 3 Giugno del 2009:

—————————-

Qualche interrogativo sulla funzione e sulla gestione della Fondazione Manodori

di Renzo Bonazzi
3.6.09

In questa campagna elettorale é stato sollevato, ancora troppo marginalmente, qualche interrogativo sulla funzione e sulla gestione della Fondazione Manodori, anche in relazione al ruolo che, dal 2004, ha svolto ed ancora svolge uno dei candidati alla carica di sindaco, Antonella Spaggiari, (nessuno, altrimenti, ne avrebbe parlato).

Meglio di niente, perché una seria discussione su questi argomenti, in campagne elettorali e non, non si é mai fatta da quando, nel 1991, la fondazione é stata istituita.
La Fondazione Monodori, per i mezzi di cui dispone, é il più importante ente che operi nella nostra provincia nel privato sociale, con il compito di perseguire “..esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione della sviluppo economico”.

read more »

2 aprile 2010

Tre mail “reggiane” su Gaza: 3. quella di Renzo Bonazzi (già sindaco della città di Reggio Emilia)

In occasione della scomparsa del nostro amico Renzo Bonazzi, primo lettore di Reggio Fahrenheit in Piazza Casotti l’8 Novembre 2008,

ripubblichiamo due suoi interventi sul nostro blog. Il primo – questo qui sotto – è un suo commento, che risale esattamente al 4.1.2009 (!) alla manifestazione della comunità araba reggiana in occasione dell’invasione di Gaza da parte di Israele.

Reggio Emilia 4-1-2009
Ero presente anch’io in piazza Prampolini sabato ed ho partecipato alla manifestazione della comunità araba reggiana per chiedere la cessazione dell’intervento israeliano nella striscia di Gaza.
Non ne ho condiviso alcuni aspetti: anzitutto il gesto di bruciare una bandiera d’Israele (condannato subito dagli stessi promotori dell’iniziativa) e la non dichiarata ma, implicita in molti slogan, intolleranza nei confronti della stessa esistenza dello stato di Israele.

Tuttavia, nel complesso la manifestazione ha espresso la rivendicazione di una soluzione pacifica dell’incancrenito conflitto israelo-palestinese; la ripulsa dell’uso della violenza bellica per risolverlo; un appello ai paesi che, approvando il 29 novembre 1947 la risoluzione dell’ONU per la istituzione in Palestina due stati indipendenti, hanno promosso una situazione che da più di sessant’anni insanguina quella regione, perché esercitino la loro influenza per fermare la violenza e realizzare quel progetto.
Certamente, la presenza esclusiva di arabi ed islamici (salvo pochissimi altri) ha caricato la manifestazione di un intenso risentimento, di un rancore che, sono convinto, una maggiore presenza di reggiani avrebbe attenuato e corretto..
Il silenzio delle forze politiche, sociali e religiose, i cauti commenti di alcuni sono, a mio parere, un indice preoccupante di insensibilità politica e sociale, e, non per ultimo, umana.
Anche queste occasioni sono un banco di prova del processo di integrazione.
Renzo Bonazzi

3 giugno 2009

Qualche interrogativo sulla funzione e sulla gestione della Fondazione Manodori

di Renzo Bonazzi
3.6.09
In questa campagna elettorale é stato sollevato, ancora troppo marginalmente, qualche interrogativo sulla funzione e sulla gestione della Fondazione Manodori, anche in relazione al ruolo che, dal 2004, ha svolto ed ancora svolge uno dei candidati alla carica di sindaco, Antonella Spaggiari, (nessuno, altrimenti, ne avrebbe parlato).

Meglio di niente, perché una seria discussione su questi argomenti, in campagne elettorali e non, non si é mai fatta da quando, nel 1991, la fondazione é stata istituita.
La Fondazione Monodori, per i mezzi di cui dispone, é il più importante ente che operi nella nostra provincia nel privato sociale, con il compito di perseguire “..esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione della sviluppo economico”.
Il suo patrimonio é stato formato, in più di un secolo, dai risparmi della nostra comunità provinciale; il comune, la provincia e la Camera di commercio di Reggio, sono i suoi soci di riferimento, poiché designano sei dei dieci membri del consiglio generale, che a loro volta dovranno cooptare altri tre membri scelti tra “…personalità di chiara ed indiscussa fama” (d.m. 18-5-2004 n.150).
Per questo, il suo funzionamento, i suoi programmi avrebbero dovuto essere uno degli argomenti principali affrontati dai candidati in competizione, parallelamente ed in relazione a quelli dei programmi dei comuni e della provincia,.
Giustamente, ormai alla vigilia delle votazioni, Franco Colosimo ha ricordato che il Consiglio comunale di Reggio, con un ordine del giorno approvato il 23 luglio 2002, aveva richiesto di riformare lo statuto della fondazione e differenziare gli investimenti e gli interventi.
A questo punto, anche in considerazione del rinnovo in corso del consiglio generale della fondazione, credo che sia necessario chiedere a tutti i candidati di impegnarsi a proporre, nei nuovi consigli comunali e consiglio provinciale, di promuovere un ampio, approfondito confronto, ed, eventualmente, un pubblico convegno sulla Fondazione Manodori, in modo che le comunità interessate siano informate, possano esprimere un giudizio ed indicare gli indirizzi più corrispondenti ai loro interessi in materia di struttura statutaria, gestione del patrimonio e degli interventi.
Renzo Bonazzi

4 gennaio 2009

Tre mail "reggiane" su Gaza: 3. quella di Renzo Bonazzi (già sindaco della città di Reggio Emilia)

Reggio Emilia 4-1-2008
Ero presente anch’io in piazza Prampolini sabato ed ho partecipato alla manifestazione della comunità araba reggiana per chiedere la cessazione dell’intervento israeliano nella striscia di Gaza.
Non ne ho condiviso alcuni aspetti: anzitutto il gesto di bruciare una bandiera d’Israele (condannato subito dagli stessi promotori dell’iniziativa) e la non dichiarata ma, implicita in molti slogan, intolleranza nei confronti della stessa esistenza dello stato di Israele.

Tuttavia, nel complesso la manifestazione ha espresso la rivendicazione di una soluzione pacifica dell’incancrenito conflitto israelo-palestinese; la ripulsa dell’uso della violenza bellica per risolverlo; un appello ai paesi che, approvando il 29 novembre 1947 la risoluzione dell’ONU per la istituzione in Palestina due stati indipendenti, hanno promosso una situazione che da più di sessant’anni insanguina quella regione, perché esercitino la loro influenza per fermare la violenza e realizzare quel progetto.
Certamente, la presenza esclusiva di arabi ed islamici (salvo pochissimi altri) ha caricato la manifestazione di un intenso risentimento, di un rancore che, sono convinto, una maggiore presenza di reggiani avrebbe attenuato e corretto..
Il silenzio delle forze politiche, sociali e religiose, i cauti commenti di alcuni sono, a mio parere, un indice preoccupante di insensibilità politica e sociale, e, non per ultimo, umana.
Anche queste occasioni sono un banco di prova del processo di integrazione.
Renzo Bonazzi